Il tour lucano di Veltroni parte da Matera. Prima tappa: l’incantevole scenario dei Sassi, il patrimonio dell’umanità che il leader Pd sceglie come location per la sua intervista al Tg1. Poi la piazza, la folla. Nel cuore della città, a Piazza Vittorio Veneto, oltre settemila persone pronte a vivere le stesse emozioni che migliaia di democratiche e democratici hanno vissuto finora in più di 100 province italiane. Ad accogliere il candidato premier è stata Tina, 19 anni, giovane studentessa per la prima volta al voto. “Ho deciso di impegnarmi in politica – ha detto - perché il nuovo Partito Democratico di Walter Veltroni ha convinto me e tanti altri giovani che la politica può essere diversa, può regalare un sogno alle nostre generazioni”. Veltroni ha subito ripreso questa emozione: “Ciò che si sta verificando in questa campagna elettorale – è stato il suo messaggio alla folla – ci dà fiducia ed entusiasmo perché da troppo tempo non si vedevano tante ragazze e tanti ragazzi in piazza per la campagna elettorale di un partito. La verità è che noi stiamo regalando una speranza”. Poi Potenza. Nel capoluogo di regione Veltroni arriva con il pullman ma raggiunge il centro storico in ascensore. Da via del Popolo parte un cordone di giovani che lo aiuta ad attraversare la folla fino a Piazza Pagano, dove ad attenderlo c’erano circa 15 mila persone. Veltroni sale sul palco nuovo, il fondale è bianco, diverso dal verde finora usato, su cui ha campeggiato lo slogan “si può fare”. Da Potenza parte l’ultimo step della campagna elettorale, l’ultima settimana che invita a votare in maniera utile per cambiare l’Italia. Alle sue spalle “Volta pagina. Vota Veltroni”. Anche a Potenza, ad introdurre è una ragazza, Graziana, anche lei di 19 anni, segretaria di circolo di Guardia Perticara, comune di meno di 1000 abitanti. E’ la più giovane segretaria di circolo della Basilicata. “Ho 19 anni e sono nata nel 1989. Quell’anno cadeva il muro di Berlino. Cadevano le ideologie del mondo bipolare. Avevo 5 anni nel 1994 stavo per frequentare la prima elementare. In Tv, guardando i cartoni, vedevo i Puffi e vedevo Lupin, e mi imbattevo continuamente nelle facce di Belusconi, Fini, Bossi, Tremonti. Oggi ho 19 anni, ne sono passati 14. Mi appresto a frequentare l’università e non guardo più i Puffi. Eppure continuo a vedere in tv le stesse facce di allora: Berlusconi, Bossi, Fini, Tremonti. Sono tutti ancora lì!”. Dopo Graziana, è stata la volta di un breve saluto di Piero Lacorazza, giovane segretario regionale lucano. “Per la Basilicata, - è stato il suo messaggio - oggi è una grande festa della democrazia. Grazie Walter per aver portato l’Italia unita nelle piazze di Matera e Potenza. Qui non ci sono ampolle, giuramenti di Pontida o camice verdi; in questa terra generosa c’è un popolo laborioso e solidale; da qui il Paese ha ricevuto e riceve tanto: risorse naturali ed umane. Qui in questa parte dell’Italia e del Mezzogiorno soffia il vento che fa sventolare un’unica bandiera: il tricolore. La Basilicata che lavora, che intraprende che studia, che rischia e che soffre è dentro un’Italia nuova”. “Mi dicono che una piazza così non si vedeva da decenni”, è l’esordio di Veltroni. Poi snocciola i temi di questa campagna elettorale, la folla si entusiasma: lo applaude sulla lotta al precariato, sul sostegno alla famiglia, sulle critiche alla Lega che vuole imbracciare i fucili e dividere il paese. E quando partono i fischi a Bossi, Veltroni li ferma: “noi non fischiamo nessuno, siamo la parte civile della politica”. Di nuovo applausi. La speranza che Veltroni comunica si tocca con mano. “La mia generazione è quella che oggi sta governando in tutta Europa. Nel 2026 avrò gli anni che oggi ha il mio diretto avversario. E mentre per lui ha dichiarato che governare il paese è un peso, un sacrificio che gli costa tanto, per me è un onore ed una gioia. Ho l’energia e la voglia di cambiare questo paese”.
martedì 8 aprile 2008
WALTER VELTRONI IN BASILICATA
Il tour lucano di Veltroni parte da Matera. Prima tappa: l’incantevole scenario dei Sassi, il patrimonio dell’umanità che il leader Pd sceglie come location per la sua intervista al Tg1. Poi la piazza, la folla. Nel cuore della città, a Piazza Vittorio Veneto, oltre settemila persone pronte a vivere le stesse emozioni che migliaia di democratiche e democratici hanno vissuto finora in più di 100 province italiane. Ad accogliere il candidato premier è stata Tina, 19 anni, giovane studentessa per la prima volta al voto. “Ho deciso di impegnarmi in politica – ha detto - perché il nuovo Partito Democratico di Walter Veltroni ha convinto me e tanti altri giovani che la politica può essere diversa, può regalare un sogno alle nostre generazioni”. Veltroni ha subito ripreso questa emozione: “Ciò che si sta verificando in questa campagna elettorale – è stato il suo messaggio alla folla – ci dà fiducia ed entusiasmo perché da troppo tempo non si vedevano tante ragazze e tanti ragazzi in piazza per la campagna elettorale di un partito. La verità è che noi stiamo regalando una speranza”. Poi Potenza. Nel capoluogo di regione Veltroni arriva con il pullman ma raggiunge il centro storico in ascensore. Da via del Popolo parte un cordone di giovani che lo aiuta ad attraversare la folla fino a Piazza Pagano, dove ad attenderlo c’erano circa 15 mila persone. Veltroni sale sul palco nuovo, il fondale è bianco, diverso dal verde finora usato, su cui ha campeggiato lo slogan “si può fare”. Da Potenza parte l’ultimo step della campagna elettorale, l’ultima settimana che invita a votare in maniera utile per cambiare l’Italia. Alle sue spalle “Volta pagina. Vota Veltroni”. Anche a Potenza, ad introdurre è una ragazza, Graziana, anche lei di 19 anni, segretaria di circolo di Guardia Perticara, comune di meno di 1000 abitanti. E’ la più giovane segretaria di circolo della Basilicata. “Ho 19 anni e sono nata nel 1989. Quell’anno cadeva il muro di Berlino. Cadevano le ideologie del mondo bipolare. Avevo 5 anni nel 1994 stavo per frequentare la prima elementare. In Tv, guardando i cartoni, vedevo i Puffi e vedevo Lupin, e mi imbattevo continuamente nelle facce di Belusconi, Fini, Bossi, Tremonti. Oggi ho 19 anni, ne sono passati 14. Mi appresto a frequentare l’università e non guardo più i Puffi. Eppure continuo a vedere in tv le stesse facce di allora: Berlusconi, Bossi, Fini, Tremonti. Sono tutti ancora lì!”. Dopo Graziana, è stata la volta di un breve saluto di Piero Lacorazza, giovane segretario regionale lucano. “Per la Basilicata, - è stato il suo messaggio - oggi è una grande festa della democrazia. Grazie Walter per aver portato l’Italia unita nelle piazze di Matera e Potenza. Qui non ci sono ampolle, giuramenti di Pontida o camice verdi; in questa terra generosa c’è un popolo laborioso e solidale; da qui il Paese ha ricevuto e riceve tanto: risorse naturali ed umane. Qui in questa parte dell’Italia e del Mezzogiorno soffia il vento che fa sventolare un’unica bandiera: il tricolore. La Basilicata che lavora, che intraprende che studia, che rischia e che soffre è dentro un’Italia nuova”. “Mi dicono che una piazza così non si vedeva da decenni”, è l’esordio di Veltroni. Poi snocciola i temi di questa campagna elettorale, la folla si entusiasma: lo applaude sulla lotta al precariato, sul sostegno alla famiglia, sulle critiche alla Lega che vuole imbracciare i fucili e dividere il paese. E quando partono i fischi a Bossi, Veltroni li ferma: “noi non fischiamo nessuno, siamo la parte civile della politica”. Di nuovo applausi. La speranza che Veltroni comunica si tocca con mano. “La mia generazione è quella che oggi sta governando in tutta Europa. Nel 2026 avrò gli anni che oggi ha il mio diretto avversario. E mentre per lui ha dichiarato che governare il paese è un peso, un sacrificio che gli costa tanto, per me è un onore ed una gioia. Ho l’energia e la voglia di cambiare questo paese”.