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domenica 5 ottobre 2008

Chiurazzi: «decreto Gelmini, un piano scellerato»


«Quella messa in opera dal ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini, con il contributo del Ministro dell’economia, Giulio Tremonti, è una vera e propria irresponsabile destrutturazione del sistema scuola, attuata secondo una becera logica di taglio», lo riferisce, al margine del dibattito “Scuola quale futuro” organizzato dal circolo territoriale del Pd di Policoro, il senatore del Partito Democratico Carlo Chiurazzi. «In tre anni, a partire dal 2009, il governo Berlusconi farà sparire 87.400 cattedre di insegnante e 44.500 posti di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata): 132 mila posti in tutto. E a pagare di più per il piano scellerato della Gelmini sarà il Sud». «Per quanto una razionalizzazione della spesa nelle strutture scolastiche vada auspicata – continua il Senatore Chiurazzi facendo eco all’intervento della senatrice Pd Mariangela Bastico, già ex viceministro all’Istruzione ed intervenuta sabato sera a Policoro - non è pensabile una penalizzazione così marcata della scuola dell’infanzia e di quella elementare, fino ad oggi fiore all’occhiello dell’intero apparato scolastico italiano, collocate ai primi posti della classifica stilata dall’Ocse».
«Con il ritorno ad una didattica superata e l’introduzione del maestro unico nelle classi elementari si mette in discussione il vitale bisogno delle nuove generazioni di essere continuamente stimolati, per essere da subito al passo con le più moderne e innovative istituzioni scolastiche del mondo».
«Un inutile e dannoso balzo nel passato – con la riduzione del tempo pieno, l’uscita dei bambini dalle scuole alle 12.30 e la riduzione del numero degli insegnanti di sostegno per i bambini disabili – vanifica in un colpo solo anni di produttivi riformismi». «Esiste poi una specificità regionale – conclude Chiurazzi – che riguarda la Basilicata e la sua particolare dinamica demografica, sia per la dispersione della popolazione su tutto il territorio lucano, sia per il mero fenomeno della dispersione scolastica, che va tenuta in netto conto. Pena la soppressione di numerose unità scolastiche, soprattutto nei piccoli Comuni del nostro entroterra».